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In questa storia non conta l'esito della rivolta di un gruppo di pescatori del mare del Nord; conta il loro risveglio, il loro voler a tutti i costi sfuggire a uno stato di sonnambulismo in cui li hanno relegati anni di sfruttamento e di fame. È per questo che Hull ai loro occhi appare come una figura messianica, perché è atteso come portatore di luce e speranza. Rivolta dei pescatori di S. Barbara, con uno stile epico dai chiari rimandi biblici, presenta al lettore un mondo avvinghiato ai suoi istinti animali, retto da regole e tradizioni ancestrali, da cui si rialzano personaggi come il taciturno Kedennek o come Andreas, il giovane sognatore bruciato dal desiderio di una vita libera e felice. Hull, al contrario, è l'enigma, l'uomo che porta con sé la rivolta ma che ha perso la fiducia in sé stesso e nei propri ideali. Lo stile lirico e al contempo ruvido e scarno di Anna Seghers tratteggia una realtà dove gli elementi naturali sono protagonisti alla pari di quei pescatori che, ripresi nelle bettole, ritratti sulla banchina o nelle loro povere case, nell'arco di una stagione accarezzano un sogno impossibile da realizzare.