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Cosa si è disposti a sacrificare per i propri principi? È questa una delle domande che Axel Borg sarà costretto a porsi una volta giunto su di una piccola isola di pescatori in qualità di ispettore. Colto, intelligente, fanaticamente convinto delle proprie ragioni, Borg scivolerà progressivamente in un gorgo da cui sarà impossibile uscire. In una società dove tutte le relazioni sono impostate sulla sopraffazione, Axel Borg lotterà contro la comunità che lo circonda, composta da gente rozza e diffidente, e contro Maria, la donna da cui è al contempo attratto e disgustato. In Mare aperto Strindberg si chiede quale sia il destino di un superuomo nel mondo contemporaneo e dà una risposta inattesa, che mescola disperazione e superiorità, solitudine e pessimismo, lasciando però nel lettore il dubbio che la convinzione di vivere in una realtà perennemente nemica si annidi in una mente raffinatissima ma illuminata da bagliori di disagio e follia. Controverso, scorretto, sensibile alle teorie nietzschiane e alla parabola del filosofo con cui Strindberg stesso corrispose nel periodo torinese, "Mare aperto" rappresenta il superamento dello stile naturalistico e l'approdo al romanzo psichico.