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Una ricognizione attorno ai libri che hanno accompagnato il percorso di venticinque interpreti della nostra scena musicale. Un concerto di voci che raccontano passioni tra loro anche molto lontane, letture penetrate in silenzio sotto la pelle, in grado di nutrire nel tempo una visione del mondo o, semplicemente, di ispirare una canzone. Artisti impegnati nella parallela scrittura di romanzi e racconti o che si sono tenuti a prudente distanza dall'esercizio della pagina scritta. Che nella lingua spesso più schietta e graffiante di chi non giudica i libri per professione confermano amori per i classici o suggeriscono titoli dimenticati, manifestano repulsioni istintive e confessano senza falsi pudori intolleranze verso gli autori più illustri. Lettori davvero poco allineati, capaci di rendere incerti i confini tra due arti destinate spesso a confondersi, accreditando così l'ipotesi ardita dello scrittore Rick Moody per cui «la letteratura, pur manifestandosi sulla pagina, è un fenomeno acustico».