Tra potere e coscienza. La letteratura come luogo dell'azione «pratica» nella filosofia politica e giuridica di Di Salvatore Graziella - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Tra potere e coscienza. La letteratura come luogo dell'azione «pratica» nella filosofia politica e giuridica

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La tragedia e la letteratura, attraverso la narrazione di fatti verosimili, svelano situazioni ideal-tipiche che anelano all'universalità. L'ars poetica contiene ed esprime infatti un mito archetipico, le idee in esso contenute e una morale (ossia un insegnamento "pratico") che aspirano a essere validi per tutti. Sotto questo profilo la grandezza della poesia e, in via più generale, della letteratura sarebbe quella di arricchire e approfondire anche i pensieri "filosofico-pratici" umani (giuridici, politici ed etici) nonché di riconciliare l'antica relazione tra il poeta e il filosofo. Il punto di rappacificazione e di sintesi delle due differenti "visioni del mondo" sarebbe quella condizione mentale della "coscienza liminare" dell'"immaginale" umano, intesa quale soglia di mediazione tra il sentire intellettuale e il sentire emotivo, il conscio e l'inconscio, il razionale e l'irrazionale, all'interno del cosiddetto "sapere dell'anima".

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