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Il romanzo mette in scena la testimonianza autentica di un imprenditore e finanziatore italiano che ha fatto affari, negli anni novanta, in diversi Paesi scossi dalle conseguenze politico-economiche successive al termine della guerra fredda: Romania, Tailandia, Cambogia, Giappone, Marocco, Mauritania, Albania, Ungheria, non c'è crisi o crollo in cui Ennio Sarfatti non si sia inserito, insieme a una variegata consorteria cosmopolita, per investire a basso costo sulla fase successiva. In ognuno di questi Paesi, raccontati in modo spesso inedito e sorprendente, la figura di riferimento è una donna del luogo, con cui l'imprenditore attua lo stesso meccanismo di predazione e manipolazione che mette in campo nel mondo degli affari. Ormai anziano, malato, inseguito dai fantasmi della sua condotta, per lavarsi la coscienza Ennio Sarfatti lascerà il suo ingente patrimonio ad Andrea, unico nipote, perché rimedi a una parte dei torti commessi rintracciando le donne che l'affarista ha sedotto e abbandonato, magari con un figlio in grembo, in ognuno degli otto Paesi in cui ha vissuto.