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Tommaso è uno street artist. Le scritte sui muri o sui vagoni della metro e le solite immagini gli vanno strette. Ha in mente ben altro. Come quei surfer che inseguono tutta la vita l'onda perfetta, lui cerca la parete perfetta. La trova nella volta di uno degli archi di Ponte Sisto. Uno spazio gigantesco da riempire con un grande affresco: epico, potente, visionario. Passa interi pomeriggi sotto la 'sua' volta, da solo, a parte un barbone che abita tra i cartoni. Impossibile dire quanti anni abbia, né da dove venga o come sia finito lì. Tommaso disegna febbrilmente, riempiendo fogli e fogli di schizzi e calcoli. Un pomeriggio, lo sorprende la stanchezza. Il ragazzo non fa quasi in tempo a chiudere gli occhi che gli si avvicina un vecchio. Il viso ha un che di famigliare: barba bianca e folta, occhi incavati, sguardo intenso. Siede accanto al ragazzo e lo osserva disegnare. A un tratto comincia a parlare. Qualcosa nelle parole e nell'italiano strano del vecchio, lo cattura. Chi è? E, soprattutto: come fa a sapere tutte quelle cose?