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L'attrice e drammaturga Maria Inversi, in un'opera teatrale dedicata a Sabina Spielrein, celebre protagonista di uno dei più inquietanti triangoli nella storia della psicoanalisi, mette in scena due personaggi: la donna adulta e l'adolescente Sabina. è quest'ultima che racconta la propria vita, speditamente e con lucidità. Nella lontananza della memoria, affiora l'immagine di una bambina che gioca con piccole bambole di creta, oggetti cui cerca di dar vita raccontandosi: è la giovane paziente di cui Jung si innamorerà, la stessa che intreccerà poi anche un ambiguo ed essenziale rapporto con Freud. Teatro e psicoanalisi: la scommessa è quella di rovesciare le posizioni e ristabilire una partizione di corpi e di parole, concentrando l'attenzione sulla protagonista. La storia si mostra sulla scena in tutta la sua potenza evocativa, riconsegnandoci uno straordinario personaggio femminile, una figura esemplare del suo tempo. Una complessa biografia la cui articolata trama, questo piccolo libro, a partire da una pièce, tenta di ricostruire.