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Nell'estate del 1790, alle prese con i ricorrenti problemi economici, Fichte accetta di impartire lezioni private sulla filosofia di Kant a un giovane allievo. Lo studio della Critica della ragion pura, intrapreso per tale motivo, esercita su di lui una profonda impressione e lo porta a mettere in discussione il suo precedente sistema deterministico. Nel medesimo periodo cade la conclusione della stesura degli Aforismi su religione e deismo, nei quali trova espressione il travaglio del giovane Fichte, combattuto tra le esigenze del cuore e quelle dell'intelletto e spinto a riconsiderare i rapporti tra fede e ragione, religione e filosofia. Il medesimo dissidio interiore - che va ben al di là di pur significativi "casi di coscienza" individuali - sarà sperimentato, circa un quarantennio dopo, da D.F. Strausse Ch. Märklin, e darà luogo a una suggestiva, quanto inconsapevole analogia, dalla quale scaturiranno conclusioni e scelte ben diverse da quelle operate da Fichte.