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In un presente in cui il tempo esistenziale ci è sempre più negato e lo spazio è un pieno di assordanti rumori quest'opera ci porta con audace lentezza nell'immensità di uno spazio fuori dal tempo, immersi in un silenzio pieno di colore. Lo fa conducendoci nel deserto, apparentemente il luogo meno sicuro in cui recarsi. Poi, verso dopo verso, immagine dopo immagine, pennellata dopo pennellata (perché in queste pagine leggere è come guardare) ed emozione dopo emozione, impariamo se non a fidarci almeno ad assecondarlo quel viaggio e quel deserto. Perché in fondo, il deserto di cui ci parla, non è diverso dal mondo che viviamo e il viaggio in cui ci conduce altro non è che il nostro stesso viaggio della vita. Così ciò che con queste pagine ci viene donato non è semplicemente una meravigliosa opera ma un'occasione personale per trovare, se si avrà la forza di affrontare il viaggio insieme alla poetessa, un nostro spazio nel silenzio e forse, se non un senso, almeno un nostro spazio vitaledi ricerca...