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La visita tanto attesa di papa Francesco nella terra d'origine della sua famiglia, il Monferrato, Piemonte profondo. Una bottiglia di vino vecchia di quasi 100 anni conservata nel museo locale che misteriosamente scompare. Una competizione enologica che diventa una sorda, ruvida battaglia fra produttori. E poi il Ruché, quel vino dal profumo di viola, uno dei segreti meglio nascosti del territorio. Manuel Favaro, giornalista argentino quarantenne dalla vita perennemente scombinata, arriva ad Asti proprio a ridosso della visita di papa Bergoglio. La storia di quella bottiglia e il profumo del vino piemontese attraggono da subito il suo fiuto di cronista. Fa la conoscenza del potente vignaiolo Franco Salvati, che a Castagnole produce l'ormai famoso Ruché del papa. E anche di Eleonora Ferri, torinese tornata nel paese dei nonni per inseguire il suo sogno di fare il vino. Con lei inizia un viaggio nella storia di quel vitigno autoctono le cui origini si perdono nel passato. Dalla vera storia del vino Ruché un romanzo "enologico" uscito dalla fantasia di tre giornalisti. Storia di povertà ed emigrazione. E poi di recupero delle radici e rinascita, marketing e globalizzazione. Il ritorno alla terra che può diventare la bandiera ideale, non ideologica, per un mondo migliore. Se non finisce nelle mani sbagliate.