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Scritto "con il sangue da venturieri, da miliziani erranti, da predatori", questo diario della guerra civile russa reca solamente la firma di Friedrich Reck-Malleczewen. In realtà l'autore del libro è un ignoto tedesco del Baltico, già ufficiale dell'esercito imperiale russo, che dopo la rivoluzione di febbraio, grazie a una lucida visione degli avvenimenti e a un in comune coraggio, riuscì ad attraversare i fatti che sconvolsero la Russia fra il 1917 e il 1919, muovendosi a zig zag fra i pericoli, senza negare il proprio carattere e senza venire meno al giuramento di lealtà allo zar.