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Il poemetto "Il mio ritorno" di Rutilio Namaziano è pervaso da un possente sentimento di romanità, che trova accenti di autentico fervore nell'esaltazione della città, vero caput mundi. Anche se essa giace prostrata in seguito al sacco di Alarico, Rutilio ne celebra la grandezza, le bellezze e la magnificenza, ma soprattutto ne esalta l'origine divina.