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"Non c'è dubbio che l'orientamento ermeneutico notoriamente dominante per decenni nella filosofia dell'Europa continentale, e di cui tutti i pensatori esaminati nei saggi di cui si compone questo libro sono, chi più chi meno, direttamente o indirettamente tributari, ha mirato a dilatare il più possibile lo spazio di una cultura ovviamente intesa non alla maniera classica come paideia o come Bildung bensì, alla maniera degli etnologi e degli antropologi, come dimensione artificiale e simbolica dell'uomo [...] Non stupisce allora che oggi sia in atto una reazione di orientamento realistico che tenta di bloccare una simile deriva pan-culturalistica". (D. Sacchi)