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L'autore trasmette pensieri e riflessioni, a volte anche crepuscolari, senza mai banalizzare, con parole che ci pongono davanti al fatto compiuto: "posso sfuggire a me stesso solo se accarezzo quello sguardo svanito come lampo di una visione", "rapire e imprigionare la mente in sussulti precari per espellere la dolce amarezza dei giorni trascorsi" e qui tutto si ricompone come un puzzle, l'amarezza patita si addolcisce e anche gli ultimi sussulti si placano. Il poeta sperimenta nuovi linguaggi comunicativi facendo valere il suo status di scultore, giocando con le forme che si animano, i colori del quotidiano, proponendo al lettore la chiave per la decodifica del messaggio spesso sottaciuto "come un fiore nudo senza petali", ove la nudità è rappresentata dall'artista stesso che per proporre il suo pensiero si spoglia di preconcetti e si dona al giudizio del mondo. Come un attento cronista annota e rimanda in versi una cronaca che ogni giorno vede consumarsi una tragedia via l'altra, mentre l'osservazione questa volta si focalizza sulla natura e si contrappone a un quotidiano inadeguato: "scoprire l'essenza e ignorare l'esistenza e la fine di fiori, trasformare il caduco in eterno".