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Incantata da questa terra fantastica, l'autrice narra della vacanza da lei compiuta in età adulta: un viaggio dai contorni fiabeschi che per un breve, ma intensissimo periodo, la distoglie dai doveri e dai pensieri ordinari e la porta a conoscere il Madagascar, con tutto lo splendore delle bellezze floreali e faunistiche, con l'incanto del mare che si fonde col cielo in un'armonia di colori e di sfumature indicibili, e con anche tutta la progressiva, dolorosa consapevolezza di quanto siano ardue le condizioni di vita di uomini, donne e bambini in questo angolo di paradiso, dove la miseria non riesce a spegnere né il sorriso, né la dignità. Le tre parti del romanzo scandiscono ottimamente un crescendo di emozioni: l'arrivo, le aspettative, le curiosità di chi si avvicina a un mondo sconosciuto; la paura e insieme il coraggio di lasciarsi andare a vere e proprie ondate di piacere multisensoriale per la bellezza di tutto ciò che s'incontra; la gioia dell'amicizia, della condivisione, dello scherzo e del gioco, della scoperta e della conquista, e, last but not least, la grande, inestimabile ricchezza interiore che deriva dall'abbandonare le zavorre del pregiudizio.