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I dolci raccontano - sapori e colori - i saperi di tradizioni che rivelano il cammino dell'uomo nel suo confronto - a volte disperato a volte meraviglioso con la terra e con il cielo... Struffoli e zeppole per la povertà di un Natale che rivela il "miele" della buona notizia. "Chiacchiere" per attutire i rumori del carnevale e preparare al silenzio quaresimale. Pastiera per la resurrezione... e l'elenco si allunga per le occasioni e le festività con caratteristiche che parlano della propria terra e della sua eredità. Perché una cosa sia chiara: il dolce è accenno di festa, segno di bellezza, voglia di buono, desiderio di condividere, anelito di speranza... Il pregio del volume è nel rapporto tra la pasticceria e il paesaggio agrario della penisola sorrentina e amalfitana. Quel limone che tanto caratterizza il paesaggio sorrentino, si affianca da altri prodotti come le noci. Le ricette s'intrecciano a storie. La contaminazione investe anche dolci classici, che sono rielaborati "alla sorrentina", in base a memorie raccolte sia in famiglia, con teneri ricordi della cucina del papà, che tra professionisti.