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Un'occasione d'oro: entrare nello studio del grande, ormai leggendario accompagnatore Gerald Moore, e studiare con lui 50 tra Lieder tedeschi, Songs inglesi, Mélodies francesi, Romanze russe. Pezzi noti del repertorio concertistico, ma anche gemme rare che, grazie alla lettura pratica e immediata di Moore, desideriamo subito conoscere meglio, da interpreti o da ascoltatori. Così scriveva Moore nella sua premessa: "Nelle pagine che seguono non è mia intenzione offrire al lettore un'analisi critica dei cinquanta Lieder presi in considerazione (è tuttavia possibile che una nota analitica mi sia scappata qua e là), ma piuttosto spiegare agli esecutori come suonarli e cantarli, e soprattutto suggerire delle linee interpretative. Spero non sia passata inosservata la parola suggerire, usata di proposito: molte strade portano al cielo, e se da un lato sono certo che la mia non conduca alla rovina, dall'altro non pretendo comunque che sia l'unica". Questo ironico understatement è anche la cifra del libro: ma ciò non tragga in inganno, perché pochi hanno idee chiare sulla musica e mani salde sulla tastiera al pari di Gerald Moore, il re degli accompagnatori.