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In un tempo indefinito tra il reale ed il percepito, Iarno torna al Palazzone dove deve inevitabilmente fare i conti con il vissuto e lo sperato, il vero e il sogno, il concreto e l'evanescente, il ricordo e l'aspettativa, il lecito e il proibito tutti aspetti incarnati dalle persone che ritrova o incontra, inserite in un contesto che ne diventa "l'ambiente" contenitore. Una favola "leggera" in omaggio al vivere.