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Travolti da un'ideologia declinista, ultimamente si è molto parlato di un "tramonto del liberalismo". Non è una novità: anche fra le due guerre mondiali, solo per fare un esempio. la dottrina liberale era stata data per spacciata. Sorge il sospetto che la "crisi", lungi dall'essere un accidente che può capitare al liberalismo, ne è più radicalmente la sua condizione di possibilità: un elemento ad esso strutturale. Ma che tipo di dottrina è il liberalismo? Politica, economica, giuridico-istituzionale? O si tratta, più radicalmente, anche di una dottrina filosofica? Se così fosse, esso è una forma mentis e una cultura prima ancora che un sistema più o meno organico di pensiero. Per verificarlo non c'è forse altro modo che rivisitarne i luoghi, cioè i temi e gli autori, che aiutano a circoscriverlo. È quanto si propone di fare questo libro. Andando più ancora nel profondo, qui si giunge ad affermare le buone ragioni di un liberalismo filosofico, ma a negare l'esistenza di una "filosofia liberale". La filosofia e il liberalismo non sono infatti due cose distinte e separate ma, secondo l'autore di queste pagine, le facce di una stessa medaglia.