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"L'arto della guerra" racconta la vera storia del "Piazzatore". L'arto in questione è il piede, e la guerra è quella dichiarata dal protagonista nei confronti del prossimo piazzando calci nel sedere a destra e a manca, cosa che ben presto trasformerà un giovane analfabeta funzionale affetto da dislessia nell'uomo più temuto dai felsinei, incubo delle forze dell'ordine e nemico giurato della giunta comunale. Il punto di svolta infatti è il calcio nel sedere con cui il protagonista colpisce il sindaco, così potente da fargli perdere i sensi. Da quel momento i giornali inizieranno a parlare di lui ribattezzandolo "il Piazzatore", dandogli una grande popolarità e la consapevolezza di essere diventato un uomo nuovo, lontano da quella condizione di lassismo e fatalismo in cui aveva vissuto fino ad allora. Un romanzo che racconta come sia possibile rinascere a forza di calci nel sedere ben assestati.