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Claude Debussy, figura eccentrica rispetto al compositori dell'epoca, risulta tuttavia un autentico figlio del suo tempo se messo in relazione al pittori e agli scrittori suoi contemporanei. Ha scelto la musica perché gli permetteva di descrivere e dipingere meglio un proprio mondo immaginario fatto di sensazioni e interpretazioni. È impressionista e simbolista originale, al servizio della sua principale ambizione: "portare la musica a rappresentare il più da vicino possibile la vita stessa". Una vita fatta di sensazioni, di voluttà, ma anche di sogno e interpretazioni nascoste. Una vita e un'opera, le sue, ramificate e inquiete alla ricerca di un ideale senza eguali. "Voglio scrivere il mio sogno musicale con il distacco più completo da me stesso scriveva Debussy - voglio cantare il mio paesaggio interiore con il candore ingenuo dell'infanzia. Forse questa innocente grammatica d'arte non procederà senza attriti e si burlerà sempre di coloro che parteggiano per l'artificio della menzogna, ma occorre sforzarsi di essere un grande artista per sé e non per gli altri. voglio osare essere me stesso e anche soffrire per la mia personale verità."