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"Poi venne mio padre, patriarca senza gregge, vigilante su pascoli neri limitati e ottusi, ma anche misteriosi e impenetrabili. Presenza assente, ossimoro straniero pieno di sarcasmi e avido di tenerezze improbabili, elargizioni di fumo acre e vizioso proveniente da luoghi lontani. Venne con un mezzo sorriso sforzo sicuro di quelle tenerezze improbabili, sì proprio di quelle. Come stai Carlo? Voce truccata di fi lm di altri tempi, insidioso Jack Palance pellerossa ribelle, di lontane costruzioni di cartapesta e legno dolce. Aveva un grosso pacco, era il pacco della mia vita e lo portò con la semplicità anonima della consegna postale. Ne uscì un uovo, un grosso uovo di fi li conduttori, circuiti stampati passepartout di vie di fuga, insperato passaggio verso luoghi più ampi anche se nel corridoio buio e umido non incontrai Dio e non mi condusse con sé".