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L'Autrice prende in esame due film particolarmente emblematici della poetica burtoniana, "Nightmare Before Christmas" e "La sposa cadavere", realizzati entrambi con una tecnica di animazione tanto cara al regista, la "stop-motion". Burton, nato come illustratore, si rifà a un concetto di "cinema artigianale", da "bottega delle meraviglie" che ci regala ogni volta uno sguardo nuovo sul mondo o sui molteplici mondi possibili. Un cinema primitivo e magico. Questa monografia si configura come un viaggio attraverso i mondi burtoniani, mettendoli a confronto e analizzando la dimensione misteriosa, inesplorata e incontaminata in cui si fondono, oltre lo spazio della proiezione cinematografica.