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Quattro amici romani, cinici, vissuti, con una visione disincantata della vita decidono di fare una rapina. È per la loro "banda" un'azione tinta di voglia di vivere e guasconeria, una reazione alla senescenza, un "ultimo treno". Non sono criminali, non sono cattivi: la rapina deve svolgersi senza vittime, non amano la violenza e il sangue. La storia si intreccia con altre storie tra Roma e la pianura pontina, con uno sfondo di ambienti degradati e illegali che da molto tempo fanno parte del panorama della zona. I quattro progettano, programmano, fanno e disfano, improvvisano, reagiscono alle difficoltà, ma gli eventi prendono il sopravvento sui loro piani, e succede l'imponderabile. Un romanzo che è anche un omaggio al cinema dei grandi Maestri come Monicelli, Tarantino e i fratelli Coen.