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"Un libro di ritratti per una nuova zoologia, nuova e antica, e insieme una pagina di un nuovo libro di poesia". In questi brevi racconti raccolti da Angela Passarello c'è la voglia di rintracciare la possibile ombra di un assurdo legame tra l'essere bestia e l'essere uomo. Le bestie che provengono dalla mitologica infanzia agrigentina sono immerse in una coralità confermata e sicura, mentre quelle odierne condividono con gli umani quella feroce desolazione che è la solitudine urbana. Già la distorsione dei nomi è allarmante: Il gufo meccanico, La mucca Nestlè, Il coniglio ariete, Scimmiette rigattiere, Un piccione clandestino. Una forza del tutto speciale è posseduta dai nomi siciliani come U' cunppareddu. Nei disegni che accompagnano le prose non è presente la pur minima scivolata disneiana o di qualunque animalismo caramelloso. Gli animali sono fastidiosi insetti o bestie pericolose come Il mulo malo.