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In un torrido giugno del 2014 l'Italia è percorsa da una sorprendente tensione sociale. A cento anni di distanza dai fatti della Settimana rossa, ancora una volta una città come Ancona si trova al centro di proteste di piazza e trame politiche che superano abbondantemente la sua placida dimensione provinciale. A cercare di dare un senso a questi avvenimenti si troverà un improbabile soggetto. Professore universitario per vocazione, investigatore privato per necessità esistenziale, squilibrato per scelta, Pietro Moroni sarà catapultato, come la propria città, nel cuore di avvenimenti che trascendono la sua sgangherata esistenza. Sulle note di una colonna sonora che reclama un posto non marginale nella dinamica degli avvenimenti, scorrono tra le pagine del libro le speranze, le delusioni, le strategie di sopravvivenza di un personaggio (forse non isolato) inattuale e inadatto al cinico realismo dei nostri giorni. Nel sottile confine che separa l'allucinazione dalla realtà, il passato dal presente, la sanità dal disordine psichico, la Storia sembra però dar ragione a chi, con ostinazione ed enormi difficoltà, cerca di orientare la propria esistenza ancorandola ai sentimenti profondi che legano gli individui tra loro e ad un senso di appartenenza collettiva capace di preservare la speranza in un futuro migliore. Tra musica e cucina, psicoanalisi e aule di giustizia, (fanta)politica e pugilato, servizi segreti ed esami universitari...