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"Il sarto di Mombarocao", Maria, è un romanzo composto dai racconti che il sarto del paese in provincia di Pesaro fa ad un suo ex lavorante, tornato a trovarlo dopo venti anni di assenza. Comincia così, lungo ventisei capitoli, una saga paesana che si crea da sé, tramite le storie di personaggi comuni e straordinari nello stesso tempo, uomini e donne che vivono nella marca di confine con la Romagna, terra "ibrida" in cui si fondono i caratteri della pacatezza contadina marchigiana e della vivacità sanguigna romagnola. Con molta ironia, a volte con amarezza, spesso intercalando la narrazione con frasi e nomi in dialetto, gli aneddoti di Peppe "el sartor" ripercorrono sul filo della memoria i fatti salienti, le curiosità, le stranezze, gli scandali e anche la normalità di tutti i giorni, della vita di paese tra il 1939 e il 1959, con le tragedie della guerra, la lotta per la sopravvivenza quotidiana, l'intimità domestica e le battute e i discorsi di piazza, la rinascita dopo il devastante conflitto; alcuni capitoli sono dedicati anche alla "dolce vita" di Roma. Nostalgia pura, un "amarcord" marchigiano, poesia di una giovinezza che non c'è più: un mondo perduto. E ogni capitolo racconta un pezzo di provincia italiana che è poi tutta la provincia italiana. Gli uomini e le donne di Mombaroccio si trovano anche in Lombardia, nel Lazio, in Sicilia, dove si vuole: è sempre un "mi ricordo".