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Napoli: andarsene o restare? È estate. La vita è difficile nei quartieri caldi della città: ragazzi di strada, coinvolti sin da piccoli in risse, furti e spacci di droga. Gli adulti trascorrono intere giornate al bar, i ragazzi cercano sesso con donne di tutti i tipi, i bambini giocano a pallone. Alessandro Angeli intende far conoscere questa realtà così labirintica, oscura, ombrosa, ambigua, con un linguaggio asciutto ed efficace; arriva dritto a colpire la sensibilità del lettore, che è catapultato prepotentemente nella vita di Nunzio, un ragazzo napoletano cresciuto a Secondigliano, soffocato, incastrato in quella quotidianità vuota, difficile e opprimente. Nunzio ha una vita normale, ragazze, amici e passeggiate; ma è annoiato, spesso non sa come passare il tempo. Si ferma a guardare il buio, i treni alla stazione, le farfalle che volano e vorrebbe scappare e come loro volare via da quella città che lo ha escluso, e da persone come lo zio che lo tengono lì in catene. Il lettore vuole assolutamente sapere cosa deciderà. Nunzio è ormai complice di rapine e atti illegali compiuti da suo zio. La polizia gli sta addosso. Non può andarsene. Napoli è la sua croce e la sua delizia: racchiude due città distinte, una crudele e l'altra immaginaria. Nunzio vorrebbe andarsene per sempre, ma quella vita e quella città gli appartengono. Sono ormai parte di lui.