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Questa nuova raccolta di Alessio Alessandrini prende spunto da un verso di Paolo Volponi: urlo giusto di pacificazione e gioia, di svelamento e risarcimento. "Somiglia più all'urlo di un animale" è una raccolta che si colloca nel cantiere ancora apertissimo della lirica contemporanea con un proprio stile e una voce che riesce a fondere e, in qualche modo, rinsaldare fra loro modelli apparentemente lontani: dal raziocinante verso magrelliano a certi lacerti prosastici alla Milo De Angelis, con una vena metafisica, soprattutto nella sezione centrale, che rimanda a poetiche affini come quella di Tomas Tranströmer o Yves Bonnefoy.