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Ci sono stagioni che cambiano il corso della vita di intere generazioni più di quanto riescano a cambiare quello della Storia stessa. Negli anni '70 inizia un processo di erosione progressiva di ogni certezza religiosa, morale e ideologica dei cardini che avevano sostenuto la società fino ad allora. Era il periodo delle tensioni sociali, delle assemblee roventi e degli scontri nelle piazze, "tempi in cui il gioco delle parti era una cosa seria e non si poteva nascondere da che parte sceglievi di stare, di qua o di là di quelle barricate". È in questo contesto che Caterina vive la sua giovinezza, parte di un mondo che la attrae ma che fatica a comprendere, partecipe, suo malgrado, di una serie di eventi incontrollabili che condizioneranno la sua esistenza. Ormai in età adulta, in quella fase della vita in cui nulla più si aspetta e nulla più si chiede, Caterina riceve un'eredità inaspettata, che la costringe a ripercorrere, attraverso la "riesumazione" di ricordi spesso dolorosi, le tappe fondamentali del suo passato. Ma è solo in seguito all'evolversi degli eventi all'interno di complicati e contorti rapporti familiari e alla luce di una ritrovata consapevolezza e conseguente riappacificazione con se stessa, che riuscirà a operare una scelta tra quella che ormai considera l'ineluttabilità di ciò che la vita le ha dato e la possibilità di riappropriarsi di ciò che la vita le ha tolto...