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Questo libro non attribuisce colpe per i tanti roghi in cui morirono le streghe, ma cerca di capire attraverso quali percorsi si è arrivati a tanto. In questa prospettiva di lavoro s'istallano i "temi fondamentali" su cui si istituiscono i rapporti fra gli attori della vicenda: il rapporto con il potere religioso, il passaggio dalla superstizione all'eresia, il rapporto con il potere politico o la ribellione culturale, il rapporto con l'istituzione giuridica o i procedimenti penali. Accanto a questi percorsi, vi sono le avventure del corpo e della mente. Le ricorrenti epidemie di lebbra, peste e sifilide, esiti psicopatologici a eziologia fisiologica e non, le crisi di ergotismo e patologie scrofolose, patologie tireotossiche e i danni epatici sono tutti eventi che hanno focalizzato l'attenzione sia sull'induzione farmacologica, sia sull'affabulazione psicopatologica e la connotazione archetipa dell'inconscio collettivo, qui collegato con l'immagine di particolari aree di rifugio, luoghi geografici e simbolici di insediamento della strega. È una storia narrata, quasi sempre, in prima persona dagli inquisitori, ma si cercherà di dare voce anche agli altri attori della storia.