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"La giustizia si amministra con delle norme fisse e non con i brividi della carne e i lumi dell'intelligenza. E soprattutto non chiedete alla giustizia di essere giusta. Essa non ne ha bisogno. Non è la giustizia? E io vi dirò anche che l'idea di una giustizia giusta non ha potuto germogliare che nella testa di un anarchico". La tragica parabola di un ignaro venditore ambulante condannato per oltraggio, le disquisizioni filosofiche tra due giudici dipinti in un quadro, il profilo di un magistrato fanatico e intransigente o la commovente cronaca di un miracolo: in questi quattro brevi racconti, che hanno ispirato trasposizioni cinematografiche e teatrali, Anatole France effettua un divertente viaggio satirico nel mondo della legge e dei suoi tutori, tra contraddizioni e scenari surreali. La penna dello scrittore francese descrive l'immagine sconcertante di una giustizia disumana e ottusa, in cui l'assurdità delle sentenze e delle motivazioni oscilla costantemente tra il comico e il drammatico.