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«Né passato, né futuro. Era questo il patto. Nessun dolore, nessun amore, niente da fare o da volere: solo il presente, il giorno dopo il giorno». A Santa Maria. Paese senza morte e malati, racchiuso in una muraglia, assediato dall'esercito, dove si uccide per sentire di nuovo un po' di fragilità. A Santa Maria, dove il benessere è una ruota che picchia nell'acqua e il domani sono «queste strade senza quasi più asfalto», «rottami di auto ferme nelle piazze, ai lati di qualche via, nei prati». Dove il patto non era quello e la benedizione è inspiegabile quanto la condanna. Qui, con tutta la sua corte di corrotti e appassionati, spietati e decadenti, disperati e accomodati, sopravvissuti. Qui, dove i prodigi della vita, di un'altra vita, possono ancora capitare. Dove qualcuno, in una cucina, può ancora cantare La stagione del tuo amore di De Andrè. E qualcun altro, a una ragazza, dire un'ultima parola: «Corri».