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L'attuale organizzazione dei beni culturali in Italia trae le sue origini, senza dubbio, dagli Stati preunitari. Molti organismi vengono interamente trasferiti nel nuovo Stato unito, senza perdere le tracce del lungo percorso di evoluzione culturale e normativa che li ha accompagnati nel tempo. Nel testo si evidenzia la sussistenza di relazioni e scambi intellettuali tra gli Stati, ritenuti utili a formare gli allievi delle belle arti del Regno, mediante la conoscenza di antichi monumenti classici sullo "stile dei grandi maestri" dell'antica Roma. Il riconoscimento di valori culturali applicati nel tempo a una quantità di beni sempre più estesa si è accompagnato ad un'evoluzione dei principi di tutela e dei modelli per la salvaguardia degli stessi. Questa azione ha portato nei primi quaranta anni del Novecento alla definizione di leggi per i beni culturali che hanno consentito la protezione del patrimonio artistico dalle esportazioni e dalle aggressioni mercantilistiche. Il contesto indagato è quello del Regno di Napoli tra Settecento e Ottocento.