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Gianfranco, quando Silvana si è ammalata, ha deciso di raccogliere i ricordi della sorella in un libro. Così, al capezzale di Silvana, Gianfranco è diventato gli occhi e la voce di lei, raccogliendo in pagine e pagine ricordi , emozioni, riflessioni e rimpianti che risuonano oggi, dei battiti del suo cuore. Il libro che è nato non è che una dolce favola i cui protagonisti sono i luoghi di terre lontane, terre misteriose, custodi di civiltà morte, alcune come lei ferite da un male misterioso; sono terre che hanno sofferto l'oltraggio delle barbarie umane. Allora ci commuove vedere Silvana ai piedi di resti meravigliosi, ora tristi macerie "Vedi come è bella Palmira, coi suoi archi, le sue colonne, volte, ancora ben conservate che sfidano il tempo e le tempeste di sabbia del deserto. Noi occidentali infrangiamo, colpevoli, la loro quiete, la loro pace". Il mondo che Silvana ci racconta è la sua bella favola, inviolata e preservata dalle unghie feroci dell'uomo, magicamente ricreata dai suoi occhi incantati. Grazie Silvana, tu, con la pazienza di tuo fratello ci hai raccontato ricordi, noi conserviamo memorie.