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"Street art e writing stanno vivendo un periodo molto complesso. Forme d'espressione effimere, nate completamente svincolate, se non addirittura in aperta contrapposizione, rispetto al sistema dell'arte e alle regole della società, il writing ha la sua origine tra New York e Philadelphia alla fine degli anni Sessanta, mentre la street art conosce un picco di popolarità e diffusione a partire dalla metà degli anni Novanta, grazie ad artisti come Obey, Kaws, Twist e Banksy, pur avendo origini complesse e più lontane nel tempo. Distanti nel modo di comunicare verso l'esterno, questi due fenomeni nel corso della loro storia sono stati in parte fagocitati dal sistema in contrapposizione al quale erano cresciuti. Complice lo sdoganamento presso le istituzioni maturato negli ultimi dieci anni, che ha reso palese la convenienza politica ed economica di commissionare pareti ad artisti più o meno affermati, rispetto alla manutenzione ordinaria delle facciate dei palazzi, oggi in tutto il mondo manifestazioni di "nuovo muralismo" (corrente artistica ben descritta nel libro Muralismo morte di Jens Besser), sono all'ordine del giorno, tanto nelle metropoli come nel più piccolo dei paesi: festival di arte urbana sempre più vicini a vere e proprie manifestazioni di arte pubblica, ma sempre più lontani dal rappresentare ciò che era originariamente questo fenomeno: spontaneo e libero dalla committenza."