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Questo saggio si concentra sulla geografia fisica e morale del capolavoro di Giovanni Boccaccio, affrontando dubbi e ipotesi critiche riguardo alla sua spazialità. Lo studio si concentra dapprima sul clima e le esperienze letterarie di sapore geografico vissute da Boccaccio, per poi compiere un'analisi precisa e puntuale dei luoghi decameroniani, ricercati e catalogati secondo criteri finalmente attendibili e verosimili. L'osservazione dei dati raccolti, affiancati da mappe coropletiche e cartine geografiche che mostrano i viaggi mediterranei dei beniamini decameroniani, permettono di spostare lo studio sul piano della geografia morale e, dunque, sulla visione, benevola malevola o neutra, che Boccaccio aveva nei confronti dell'alterità o, semplicemente, dei veneziani bergoli.