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"La nuova poesia di Ingardia affonda le radici in un humus lontano, in una ricerca antropologica che non lascia respiro, in un pane uscito caldo da un forno a legna del tempo perduto. Se fosse soltanto folklore sarebbe riduttiva la visione che il poeta ci conduce a rivedere come in un sogno dell'amore agognato. Ma le pietre spaccate una per una in una fatica immane dal padre, ci conducono alla sofferenza ed al dolore della gente povera che conosce fame e fatica nella ricerca della sopravvivenza."