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Si nota nelle poesie di Gianni Terminiello, il pathos di una finzione, quella dei poeti in generale, che nello specifico è camuffata dalla voglia vera, di trovare una strada per raccontarsi attraverso il sentire della natura, dei sentimenti, delle donne, in generale dell'essere, come una forma di cosciente destino da affrontare. Spazia così nell'inconscio delle percezioni, nell'intensità del suo io, in un'anima sensibile che così, gli trasferisce sensazioni a chi lo legge, che poi è il risultato che il poeta cerca.