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Il titolo stringato della raccolta - 'Nzia-mè - rende omaggio all'incisività e all'immediatezza del dialetto. La sua struttura, costituita da due sillabe, staccate ma fuse insieme, lancia un messaggio, un augurio perché siano lontani da noi i fatti brutti della vita. I suoni di queste sillabe eccedono sul significato e l'augurio si materializza già interamente prima della conclusione. Proviamo a tradurlo in italiano: "non sia mai che"...; l'augurio si perde in un giro di parole che finisce per diluire la carica beneaugurante di chi lo pronuncia. 'Nzia-mè, invece, nella sua brevità ed essenzialità, colpisce per la sua forza espressiva, che accomuna chi lo pronuncia col destinatario dello stesso.