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"Per prima viene la ginestra": la natura incolta, dopo 5 millenni di sapere e coltivazione, ritorna proprio come un fulmine... Il Principe, in un ciclo fatto di meditazione, sogno, viaggio, concetto e sapere, tiene i fili del suo grande e microscopico teatro dei burattini, sempre più rarefatto, dichiarando amore e amicizia senza limiti alla conoscenza e a ciò che la sostiene. Aristocratico di nome, come un'etichetta, elevato di fatto, è il negativo fotografico del Principe di Machiavelli. Il suo con noi è un andare socratico, iniziatico, in una speranza triste di proselitismo, così difficile da attuare dove tutto è liquido e scorre, e siamo travolti. senza i nostri fossi canali dighe fogne acquedotti bicchieri... Alla ricerca della coltivazione, del tempo perduto, un viaggiatore studia un borgo come se fosse il castello di Kafka, invece è il castello del Principe. Ma è lui che racconta... Indica una strada e la scandisce con continui inserti filosofici: in fondo, estrae delle domande, come da un manoscritto in una bottiglia. In questo romanzo, il Principe mostra la sua carta d'identità: ma è solo l'inizio...