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In occasione del restauro dei Palazzi Caracciolo e di Palma e nel corso dei vari studi e convegni nonché durante della stesura del primo libro dello stesso autore sui feudatari e sulla nobiltà di Torrecuso, erano emersi interrogativi su chi fossero i proprietari di tali storici edifici. Mentre è nota la storia della famiglia Caracciolo, per le vicende della famiglia di Palma, ancorché ne abbiano ampiamente parlato il de Lellis, in ben due capitoli delle sue opere sulle famiglie nobili del regno di Napoli, nonché Candida-Gonzaga che, fra l'altro, ne ha riassunto i possedimenti feudali, e altri studiosi del passato, non emergevano elementi su Torrecuso e, come poi è stato approfondito, sui collegamenti con San Giorgio La Molara.