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"Incantamenti e follie" è il titolo suggestivo e catturante della nuova silloge di poesie di Nicola De Matteo, che ci fornisce una ulteriore conferma del suo insopprimibile amore per la "fanciulla alata", Euterpe, in una felice commistione tra vibranti liriche d'amore e dolenti canti di tormentata denuncia sociale e civile. E le une e gli altri hanno il nobilissimo intento di aspirare ad un mondo più umano "per vivere meglio/ questo tempo/ che tutto consuma" attraverso l'abbraccio commosso ad una città serba, Kragujevac, martoriata dalla follia nazista nell'ultimo conflitto mondiale, perché la memoria storica non perda di vigore, e il recupero dell'autenticità della parola quale possibilità di riappropriazione di alcune verità, come ponti incantati, eppure concreti, tra sogno e realtà. Tra sgomento e utopia. Tra la terra e il cielo. In un ritorno alla povertà evangelica del mondo.