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Oggi non amiamo discutere sull'esistenza di Dio ma siamo sensibili alla testimonianza, un racconto può catturare attenzione e suscitare domande. I racconti di una persona degna di fede sono percepiti come più veri della realtà. La realtà infatti chiede spiegazioni e interpretazioni, il racconto è narrazione e senso, evento e interpretazione. In queste brevi testimonianze, trasformate in racconti, si presentano quarantanove fatti in cui si avverte la presenza di Dio nel nostro quotidiano. Se Dio esiste è presente, regna, ma non lo vediamo. Vuol dire che si nasconde? Dove? Forse è nascosto in un pensiero, in una emozione, in un desiderio, in un battito d'ali, nell'anima di un anacoreta, nei pensieri di un santo. Insomma è lui che sceglie come farsi vedere. Quelle che seguono, si configurano quindi come suggestioni di Dio, piccoli episodi che rivelano una traccia di divino, la cui scia non è ancora evaporata nel piccolo, grande cielo dell'autore. Il racconto è l'elemento costitutivo del discorso religioso e quindi del pensare anche in un clima di analfabetismo affettivo. Se facciamo esperienza di Dio riusciremo ad amarlo, ad amarci vicendevolmente e quindi a volare.