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Quand'è, in che modo, distinguiamo tra noi e l'altro? Com'è che definiamo l'alterità, che tracciamo quei confini entro i quali noi siamo noi e l'altro è altro? E quand'è che alla parola "altro" sostituiamo quella di avversario, rivale, oppositore, nemico? Al nemico, nei secoli, si sono attribuiti volti diversi, gli si è data forma mutevole. Sono cambiate le sue identità, il ruolo sociale, le funzioni economiche e politiche. Spesso è stato tramutato in un mostro, a volte si sono visti in lui tratti così simili al nostro profilo da provocare in noi l'orrore. Come in una sorta di romanzo di formazione, Elena Scarso racconta, in questo saggio breve, ma con uno sguardo ampio e lucido che spazia dall'Ottocento ai giorni nostri, le origini del concetto di nemico e la sua evoluzione. Protagonista, in un modo o nell'altro, sui campi di battaglia e nei rastrellamenti, oggetto di appostamenti e persecuzioni, costretto a processi sommari e reclusioni. E, oggi, figura che travalica i confini stabiliti dal diritto di guerra tradizionale, che sfida le super potenze sulla scacchiera del mondo intero. Quella del terrorista. Una forma diversa, ma non nuova, di combattente irregolare.