Tab Article
I giorni del salmastro sono i giorni di una stagione, quella che va dal Carnevale alla fine dell'estate. Ma è anche una sorta di stagione trasversale, che la protagonista attraversa e da cui è attraversata, al contempo, in un diario di viaggio nel proprio sé e in quella città, Viareggio, dove è nata, fondale di questo suo andare, e per certi versi personaggio essa stessa. Francesca e la sua infanzia, i ricordi vivi, la fatica di crescere, i dolori dell'essere, la nostalgia. E quelle radici, sue, e di Viareggio, che affondano nella terra scura e misteriosa della Pineta, profumando di pini marittimi, e al tempo stesso ondeggiano melliflue, come alghe nell'acqua profonda. A intrecciarsi con le memorie di Francesca altri due diari: quello del nonno Alfredo, maestro del Carnevale, che racconta la sua gioventù negli anni Venti, e quello di una zia, sfollata nel '44, ancora bambina, con la famiglia. Un passaggio di testimone tenero e commovente che rinnova il ricordo e rende ancor più salde ed eterne quelle origini.