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«Dentro questa raccolta c'è una persona che si è sgretolata per rimettere insieme i pezzi. Dentro c'è l'uomo, il figlio, il compagno, l'amico, la persona. Dentro ci sono poesie che hanno un suono ben preciso: il silenzio, l'eco del tonfo, il ronzio dei pensieri assillanti, il soffio del vento. Dentro ci sono parole che partoriscono subito immagini lampanti. La scrittura di Vito è talmente evocativa da aprire squarci immaginifici. Luoghi, oggetti e corpi abbracciati a meraviglia dal tratto suggestivo di Valerio Pastore. Ecco, è come se le parole di Vito e i disegni di Valerio si fossero dati appuntamento al buio. Si sono annusati, si sono capiti, si sono piaciuti subito. Perché sono fatti della stessa pasta».