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La relazione tra arte e alimentazione si svolge attraverso la storia della raffigurazione alimentare, ma non solo. Al di là del rapporto con la realtà naturale, il soggetto cibo è sempre catalizzatore di istanze stilistiche di natura formale, di simbologie (religiose ma non solo), ma anche segnale di evidenze culturali, economiche e sociali, di volta in volta storicamente definite. Lo sguardo del fruitore contemporaneo, e poi dello storico, si disegna e si flette secondo questi, complicati e diversi, orizzonti di attesa. In una prima sezione del volume l'intreccio arte-cibo scorre attraverso una serie di esempi, che abbracciano - in forme e con modalità differenti -il periodo che va dal tardo Medioevo, con i Tacuina sanitatis e i cicli dei mesi, sino al secolo dei Lumi. La seconda sezione è dedicata al rapporto tra ricettari gastronomici e manuali pittorici nel tardo Medioevo, che spesso ricorrono a modalità tecniche e a elementi materiali condivisi. Nella terza parte, si percorre per case-studies il ruolo del cibo nell'arte dopo la rottura dell'estetica tradizionale a seguito della nascita delle prime Avanguardie, fino a esempi nell'arte contemporanea.