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Il viaggio in treno verso l'uomo che ama si rivela per Nadezda un viaggio iniziatico alla scoperta della propria vulnerabilità. È il corpo, sono gli oggetti a narrare: le fossette sulle guance raccontano la benedizione di una felicità non sperata, le mani da marinaio di Illja sono frastagliate e attraenti come le coste della Jugoslavia unita, il grande album dove il padre ripone con ossessivo scrupolo le libellule uccise rivela un inquietante segreto. A spingere Nadezda verso Ilja, un "happily married man", è forse proprio la rivolta contro quel padre violento e la fuga da una giovinezza trascorsa in un piccolo villaggio della Dalmazia - come se l'amore fosse un farmaco per dimenticare nel presente ciò che un tempo l'ha ferita.