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Il cardinale Francesco Angelo Rapaccioli è nato e vissuto a Roma nella prima metà del Seicento. Dall'esame di una diversificata e complessa documentazione emergono gli aspetti personali e familiari di un personaggio profondamente legato da vincoli di fedeltà e servizio ai Barberini. Nato da una famiglia di mercanti, s'inserì agevolmente nei circoli culturali capitolini per incrementare il ruolo sociale della famiglia e raggiungere così i gradi più alti della carriera ecclesiastica, che alternò per circa un decennio all'episcopato di Terni. L'evoluzione più rilevante dell'articolata personalità del cardinale è da ricercare, tuttavia, nel percorso di crescita culturale, costantemente alimentato dalla raffinata intelligenza, dalla creatività poetica e dalla sensibilità estetica. In quest'ambito si contestualizzano i rapporti con vari artisti dell'epoca tra cui spiccano i nomi di Bernini e Sassoferrato, suo ritrattista ufficiale, nonché autore di varie composizioni che confluirono nella collezione privata dell'ecclesiastico insieme ai quadri di Mario dei Fiori e Michelangelo Cerquozzi. A ciò si aggiunga la naturale inclinazione di Rapaccioli all'assistenzialismo sociale, incoraggiata dalla devota amicizia con san Giuseppe da Copertino. Come uomo di fede, infine, il presule non distolse mai lo sguardo dalla celebre rappresentazione della Madonna orante, realizzata a più riprese da Sassoferrato e così vicina allo spirito semplice di un cardinale, che per un soffio non occupò il trono di san Pietro. Presentazione di Claudio Strinati. Prefazione di Giuseppe Piemontese.